Genesi

novembre 13, 2007

Mi sono permessa di rubare questo commento di Anna Rosa Balducci al bellissimo blog di Antonio Montanari Nozzoli. Anche se potrebbe sembrare auto promozionale, visto che Antonio mi ha citato, non posso fare a meno di espanderlo – nella speranza che questo commento colpisca anche i miei amici, come ha colpito me – Scrive Anna Rosa con la capacità di rendere visiva e perfino poetica la circostanza descritta:

“Lunedi’ avevo cinque ore, divise tra alcune classi prime e seconde di un istituto tecnico.
Alla quarta e alla quinta ora la follia dei ragazzi aveva toccato l’esaltazione.I fatti di domenica erano presenti, vicini, si toccavano .Le femmine facevano peggio dei maschi, nel loro essere capaci di mimesi selvaggia,appena ce n’è occasione.
Avevano gli occhi lucidi, due o tre si erano messi le sciarpe al collo, come fanno gli ‘ultras’ allo stadio, per non farsi riconoscere,uno si è fatto male ad una mano,ma non voleva farsi medicare,la loro non è mai delinquenza , perche’ sono animati da quel tanto di moralismo familiare che ‘frena’, ma si agitano come animali, in branco,e appena una parola li sollecita perdono testa, nessi nervosi, pensieri.
Si deve essere sempre presenti, altrimenti, in ogni attimo, puo’ accadere il peggio.
A volte capita che si mettano buoni e si intristiscano, sono attimi lunghi, talvolta sanno anche leggere, ascoltare,sono attimi preziosi. La realtà è questo loro sangue malato, non governato da altro che da un loro interno richiamo.
Io lunedi’,alla quinta ora, ho tentato un po’-e pensare che mi vogliono bene, per carità-poi ho preso la mia sedia, la mia cartella, i libri ,il giornale, l’astuccio, e me ne sono andata nel corridoio.
Dopo tanti pensieri, teorie, parole, quello che conta ormai è salvarsi con dignità la pelle".