La radio commenta la tivù, la tivù qualche volta commenta se stessa (attingendo soprattutto a quanto ha impennato gli ascolti). Anche il mio blog  sente oggi la necessità di commentare certi radioascoltatori – che non pensando a quanto sono fortunati rispetto agli spettatori anonimi dei parterre televisivi poiché possono intervenire liberamente, anche coperti dall’anonimato – commentano il conduttore che commenta la tivù. Non ragionando sul fatto che, finalmente, c’è qualcuno che lo fa, non tanto o non sempre per fendere colpi a destra o a manca su un tipo di conduzione o di modalità, ma ammettendo i propri ascoltatori a quello che, a mio parere, è un vero e proprio approfondimento, anche su argomenti che gli ha suggerito quella certa fiction, quel certo programma e che riguardano la nostra vita. Tutto questo è impossibile nei salotti televisivi, dove tutto è tele- guidato, oppure sporcato dalle liti, accavallamenti verbali, gesti di assoluta mala educazione. Avrei voluto conoscere il nome o l’e-mail del radioascoltatore che questa mattina ha accusato l’autore di Melog di ricorrere ad espedienti ed  eccessi per richiamare l’attenzione sul suo programma. Con la sua stessa vaga pacatezza dettata da un suo eccesso di autostima, gli vorrei dire che il suo commento in diretta o semidiretta era sbagliato. Visto che, mannaggia, ha criticato proprio quanto di più intelligente c’è in quel programma, la possibilità di un approfondimento, spesso immediato , altre volte deduttivo. Il Melog-nocchiere,  stimola, attraverso i suoi espedienti, ricordi, sensazioni, riflessioni, non solo da parte di chi è chiamato in causa o interviene, ma anche in chi ascolta e magari quei fatti non li ricorda oppure non gliene importa niente. Ben fa se per svegliarci dal torpore (anche mattutino) usa  qualche stimolo. Ad ognuno, d’altronde, lascia -educatamente – la possibilità di elaborare e filtrare i fatti a seconda delle proprie esperienze. Vedi l’esempio degli Anni di piombo, la questione dei ragazzini che giocano il sesso con i loro video-telefonini e tanti altri fatti (che ci riportano ad esperienze analoghe già vissute in qualche modo, oppure a confrontare l’oggi con ieri e concludere che non è cambiato nulla e forse non c’è tanto da preoccuparci). Pensieri che si riversano in noi, come in vasi comunicanti, per finire nel ciascuno di noi, secondo noi…

mammamia, come sono complicata stamani. Ora vado in ufficio e speriamo di recuperare la mia
diretta semplicità!

Gita a Erba

gennaio 25, 2007

Partenza alle sette, colazione al sacco, arrivo alle ore 13, pranzo da Mino al Belvedere. Caffè in piazza. Chiacchiere con la gente del posto e alle ore 16 visita – esterna e di lato – alla casa degli orrori. Permesso scattare foto. Partenza al tramonto. Il tutto alla modica cifra di euro 70, pranzo compreso, gita sul lago e souvenir esclusi. Suonerebbe più o meno così l’invito del tour-operator  che ha organizzato la gita a Como direzione Erba per vedere con i propri occhi il luogo dove vivevano Olindo e Rosa, Azouz Marzouk, sua moglie Raffaella, il loro piccolo , Frigerio e la vicina di casa, la signora Cherubini, colpevole soltanto di aver portato fuori il cane ed essere rientrata mentre i coniugi maledetti stavano completando l’opera.
Gita con colazione al sacco anche a Cogne, con la possibilità di fotografare la casa del piccolo che si è trucidato da solo e prima ancora a Novi Ligure a spiare attraverso la siepe la villetta del massacro
in famiglia.
Si discute sul perchè e il percome la gente coltiva la propria curiosità morbosa verso i luoghi e le cose che riguardano i peggiori misfatti italiani. Si scomodano massmediologi e studiosi della psiche che ci spiegano quanto di Sherlock Holmes o del criminologo (o del criminale) è dentro di noi. Io non lo so, ma già negli anni ’50 Ennio Flaiano scriveva pagine indimenticate  come queste:

Come si educa una ragazzina con la lettura  di un fatto di cronaca nera:

 “Perdura il
mistero della donna tagliata a pezzi”.La bambina, attentissima, si è fatta leggere
anche il sottotitolo: “All’esame della Scientifica il baule dove era nascosto il cadavere”. Poi, scesi in cantina, la piccola ha voluto sdraiarsi dentro un vecchio cassettone.

E come si educa un  ragazzino al valore del denaro attraverso la cronaca nera:

Ieri, all’ora dei compiti, abbiamo commentato di quel tale che ha strangolato la ragazza perché non voleva più sposarlo, di quell’altro che ha ucciso la moglie dopo un giorno di matrimonio, di un terzo che l’ha uccisa dopo trent’anni di vita in comune e che poi ha sparato anche a una vicina che si era intromessa. Pare che sotto ci fosse una questione di denaro.“Quanto denaro?” mi ha chiesto mio figlio. Per dargli un’idea del denaro che può giustificare un delitto, ho aperto la cassaforte. Ho messo sul tavolo i contanti e gli ho detto “conta” .Lui ha contato. Trovo il metodo molto educativo.

A proposito delle gite nei luoghi dei delitti:
Lei:“Domenica notte, con Ercole, il mio fidanzato, andiamo al trecentoquarantasettesimo chilometro dell’Aurelia: c’è un incrocio da paura. Chissà che non becchiamo una bella carambola! E la settimana prossima andiamo in gita: contiamo di visitare la casa di Picchioni, il Mostro di
Merola…
Lui: L’ho visitata l’anno scorso. Un poema con tutti quei graffiti: “Picchioni sei
grande!”,“Picchioni, hai fatto bene”,“Viva Picchioni!”;“Lasciate ogni
speranza che Picchioni vi sistema”! Ci sono anche dei veri e propri dialoghi: “Il capitalismo è peggio di Picchioni”, “A morte l’uno e
l’altro”; “Cretino chi l’ha scritto” “Cretino tu!". Uno ha disegnato un motorino (i due viandanti uccisi erano in motorino) e ha scritto: "Picchioni, goloso di questo”, un altro ci ha aggiunto un grosso fallo e una postilla: “E di questo”, qualcuno ci ha disegnato sopra una bella freccia, precisando: “Questo per tua sorella”!

Flaiano!


Al bivio del Bivio

gennaio 24, 2007

Per arrivare al  bivio del "Bivio" ci vorrebbe un navigatore, tra le molte trasmissioni che gli impediscono, nella stessa serata, di farsi largo tra le tante sirene televisive. Da una parte incombe "Strano amore" che "stranamente"  continua a fare qualche proselite, nonostante abbia perso una conduzione che era, da sola, mezzo programma, quella appunto di un "affascinatore" di pubblico femminile come Alberto Castagna. La "robotiana" conduttrice – mai un capello o una tetta fuori posto – dalla sua "perfezione" genera la noia più totale. Ciò, nonostante, c’era "Strano amore" a dar battaglia su una rete confraternita al nuovo corso del "Bivio" (Italia 1), mentre Gene Gnocchi e Afef (mammamia!) razziavano da un’altra parte e "Markette" su La 7 rullava i tamburi. Peccato. Neppure Gianluca Nicoletti, che non ne sbaglia una, se ne è accorto. Eppure si che c’era da parlare sui due gemelli che, cambiando sesso, con l’immagine delle sorelle Hilton davanti, avevano anche fatto un buon lavoro di restyling generale (coscia, seno, braccia, faccia, capelli, tutto compreso). Ce n’erano cose da dire, vista la presenza in studio di un folto gruppo di trans, capeggiate da Vladimir Luxuria (al quale consiglio vivamente di abbandonare quel suo look casereccio) in calde lacrime di commozione ad ogni passaggio – ricostruito con attori un po’ troppo machi e quindi assai poco credibili- del cambiamento. Anche qui, lettera della mamma che tutto comprende e tutto perdona; anche qui, ipotesi-fiction di una vita diversa (molto meglio quella che hanno scelto le due gemelle) e finale con limousine e produttore che mette le due davanti ad un bivio: solo una di loro, sola una, sarà la "prescelta" e parteciperà al musical "Fame" (chissà per quale parte!). Alle sorelle la scelta di chi dovrà sacrificarsi per favorire l’altra. Atto di generosità incommensurabile. Gioia e lacrime. La trasmissione , comunque, è andata nonostante il traffico nell’etere, bisognerà riparlarne, magari sui filmati e sul fatto che, disponendo di una conduttrice come Adriana Fonzi Cruciani (quanto di meglio può disporre una rete trend come Italia 1), bisognerebbe darle maggior spazio, visto che lega bene con il conduttore Enrico Ruggieri! Ri-parliamone!

 

Grande Fratello su Radio24

gennaio 19, 2007

                     
                  

 

Fingendo
di essere a corto di idee, colpito da un improvviso blocco nelle sua
capacità di giudizio, questa mattina, l’Orson Welles della radiofonia
italiana /Gianluca Nicoletti di Radio24 (quello che si è inventato il
boia che è in noi: ”Chi, potendo con un click, vorresti giustiziare?),
le grupies (casalinghe disperate tramutate in fan beote) e altre sfide
del genere, ha messo in atto un’altra delle sue idee geniali (lo dico
senza ironia). Fingendo – anche – che nessuno dei suoi radioascoltatori
avesse aderito all’invito di fungere da cronista del “Grande Fratello”,
per cui si vedeva costretto a tenere in conto soltanto del parere di
una radioascoltatrice non vedente per riferire le impressioni suscitate
dalla prima puntata della trasmissione di Canale 5, ha intervistato
tale Antonella che, da suo punto di s-vista ha riferito facendo
soprattutto leva sugli altri potentissimi sensi che ha. Si è parlato,
quindi, di sensazioni, odori, suoni e visioni, dando un sonoro
“zero-spaccato” al tutto. Bene. Suggestivo. Ripeto: geniale. Nicoletti
ha mandato in onda, “visibilmente” soddisfatto (il termine
“visibilmente”non è giusto perché l’ho soltanto “ascoltato”) quello che
avrebbe voluto dire lui, evidenziando come la ”discarica” (sostitutiva
del tugurio) è il senso di tutto ciò che accumuna la nostra televisione
e come il piano “nobile”, strutturato come un loft esagerato e
asettico, predisposto a finti amplessi (con tanto di letti
matrimoniali) sia il giusto scenario di altrettante asettiche pupe e
secchioni (o pupi e secchione?) che in parte, guarda caso, provengono
proprio da un mondo di immondizie (c’è un operatore ecologico, per non
dire spazzino) e un pompiere (per non dire un finto-Scamarcio
infuocherà le fanciulle, magari sfoderando anche  qualche bell’atto di coraggio – evviva i veri pompieri!).
Beh,
Gianluca, io trovo fantastico il tuo modo di fare il critico, ma per
una volta tanto, trovo anche geniale quanto hanno fatto gli autori
della trasmissione: raccogliere tutto, ma proprio tutto quello che
titilla il gusto del pubblico televisivo: bellocci, parolacciai, machi,
pompieri, dj e nuove bellezze cult (ucraine, russe e nostrane) in una
sola grande trasmissione. Non può essere che così, una volta per tutte,
ci siamo tolti il pensiero e che dopo la scorpacciata si potrà contare
su una svolta? Boh, chissà…speriamo di no, soprattutto per te, grande fratello Gianluca!