Il dialetto del prof

luglio 29, 2009

Dante

“Divina Cummedia”

"'Mnenz'a lu
viaggiu di la nostra vita / mi ritrovai 'ntra 'na furesta scura, /
ch'a strata d'a virtù avia sperduta"

"Iuntu a mità
di vita, una nuttata / nta un voscu mi trovai spersu e cunfusu, /
sgarratu avennu la diritta strata"

'Nt 'u mezzu d'u
caminu di la vita / 'ntra un voscu scuru iu mi ritrovai, / ca a un
trattu la via dritta avia smarrita"

Int al mèz dal camén ed nòstra vétta
a m truvò int un bòsc bûr ch'an s vgnêva fòra; parché
là ai êra pêrs la strè ch'và dritta”

Tel mezz de st'nostre viagg sopra la tera a m'so
artruved t'una gran selva scura chè la streda maestra più l'an
c'era”

Tartarugone

luglio 28, 2009

Tartaruga_gigante


Vi racconto una storia o se preferite, una metafora.

Ci ha messo decenni prima di decidersi,
poi a 90 anni suonati, George ha trovato la compagna che l'ha sedotto. Ora i frutti della passione si trovano in
incubatrice e si spera che presto nascano un George jr ed anche qualche femminuccia. La solita fortuna dei
maschi che possono riprodursi fino a 90 anni? Pare di sì, anche se i
90 anni di George, alla fine, ne valgono molto meno visto che la sua aspettativa di vita potrebbe superare i 120 anni. Pare che i bravi scienziati del Galapagos National
Park, in passato, gli avessero presentato alcune signorine (sia pure d'altra razza provenienti da un altro angolo della terra) tanto per vedere se si riusciva a combinare il loro DNA ,
ma che venivano sistematicamente ignorate dal nostro che dimostrava
più interesse per il cibo e la pace dei sensi. Che fosse stato un po' razzista?

Non so bene come rapportare in fatto di
età lo scatto di ormoni di un tartarugone, ma gli
scienziati si meravigliano che George non abbia manifestato prima il
suo interesse per le femmine esotiche che gli propinavano. Che c'è da meravigliarsi? George,  ultima tartaruga gigante della sua razza rimasta al mondo, ha buona memoria della caccia dei pescatori  che hanno annullato la sua gente e della distruzione del suo habitat  causato dalle capre
sparse attorno. Temendo la stessa fine per sè e la sua famiglia,
George ha preferito restare vergine più a lungo possibile. Poi, con uno scatto d'orgoglio, il tartarugone ci ha ripensato decidendo di adeguarsi. Che importa se per risalire da ibridi di prima generazione a esemplari puri, ci vorranno 
200 anni. Questa era l'unica possibilità di ricreare la sua gente. Forza della natura, George, dai che ce la fai!

Bulgari chi?

luglio 14, 2009

 Bulgari  

So poco di borsa e di titoli, intuisco a malapena I motivi dei saliscendi giornalieri, ma non so perchè ne sono affascinata. Tra I più nominati, quello che mi ha fatto spesso alzare il sopracciglio interrogativo è quello di Bulgari. Per un po' ho sospettato qualche omonomia con I firmatari di orologi, braccialetti e collier (Bulgarian Energy Holding?, ma no Gianna non fare l'ignorante!) mentre si trattava proprio di loro. Però di questi tempi, come giustificare movimenti d'affari del luxury? Capisco titoli tipo Conafi Prestito, la necessità dell'Enervit, la corsa di Lottomatica come le discese del gas e della luce, ma – scusate la mia pochezza – il lusso mi sembra giusto un lusso d'altri tempi e se cala di qualche punto (- 8,31 in tre mesi ma con un picco alto a maggio) per me è sempre una discesa minima. La terza potenza gioielliera dopo Cartier e Tiffany dimostra che nonostante tutto il luxury tira ( e forse solo quello) ed è ancora ben quotato. Potranno rifarsi con 360 negozi Bulgari nel mondo, tra I quali uno nella Fifth Avenue di New York un altro a Manhattan e un altro a Beverly Hill in Rodeo Drive, senza contare i Bulgari Hotel a Milano e Bali e la sede più famosa della romana via Condotti. Ma non contassero su di me.

Fame_bimbi  

 

 

Viareggio

luglio 3, 2009

Viareggio,_passeggiata_a_mare_2 

Il Carnevale, Torre del Lago…ricordi di lavoro, di estati con gli artisti, inverni con I carri allegorici, qualche amore romantico dalle parti di Pietrasanta, gallerie, librerie, incontri al caffè, mangiate di pesce e passeggiate lungo lo snodo di botteghe profumate.  Molte risate tra I coriandoli che un amico, una volta, si mise in testa di contare per farci un titolo sul Corsera e durante le sfilate dei maestri carristi dai nomi storici e gloriosi . Ho ammirato il  liberty delle palazzine e ho detto un dolce addio davanti ad un'opera del  Viani alla stazione. Ho riso con una rassegna di teatro comico sparpagliato in alcune sedi cittadine  e ho trasportato sorrisi fino a Forte dei Marmi spingendomi al centro di Lucca per un festival del fumetto dove tutti diventavamo nuovamente bambini. Sorrisi anche quella volta che due incauti ragazzacci cercarono di derubarmi ai margini della pineta lungo la Versiliana e alla mia faccia attonita scapparono via chiedendomi scusa. Raramente ho autoprodotto tanti sorrisi in situazioni di lavoro. Ed ora, pensando a Viareggio e allo scempio di quei corpi che non meritavano di morire con tanto dolore, non mi consolo neppure con questi ricordi.