A proposito degli operai della Saras morti sul lavoro.

Le chiamano “morti bianche”, ma che cosa c'è di bianco in questi gravissimi incidenti sul lavoro? L'assenza di un assassino materiale? Quando un azienda per risparmiare trascura i controlli e la prevenzione a favore dei profitti , mettendo a repentaglio gli operai che per la loro ingrata fatica portano a casa si o no 1000/1100 euro, basta attribuirlo alla "fatalità " e si si può chiamare ancora “morte bianca” questa "fatalità"? Il 27 marzo è stata approvata una legge per la quale il datore di lavoro è tenuto a un risarcimento di 6.500 euro al massimo. Capirete bene che, di fronte alle spese di prevenzione e formazione sulla sicurezza sul lavoro e all'insufficienza di controlli (pare che ci vorrebbero 23 anni per poter controllare tutte le aziende) per il datore è un rischio di poco conto. Oltre ai casi che finiscono sui media, ci sono anche quelli che pochi di noi conoscono, salvo i parenti e i diretti interessati (se superstiti). Leggevo tempo fa su una rassegna web che in un anno, soltanto alla Poste Italiane (azienda privata) , si sono avute una dozzina di morti bianche, tutti postini e un autista, senza che queste notizie abbiano avuto riscontro sulla stampa nazionale, salvo un necrologio: "è morto il bravo postino del paese".  In un anno in cui l'azienda vedeva crescere i suoi profitti in modo clamoroso! Un fenomeno dolorosissimo e inquietante che rischia di aggravarsi di fronte alla crisi economica- ha detto il presidente Napolitano il 1° Maggio e potrebbe verificarsi "qualche tendenza a ricorrere più facilmente al sommerso e comunque al lavoro irregolare, in special modo all'impiego illegale di immigrati. Occorre un più forte impegno a non abbassare in alcun modo la guardia su questo versante sempre cruciale". Nella stessa occasione, il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi ha ribadito : "Occorre uno sforzo straordinario per rilanciare con determinazione, anche in termini di una più intensa collaborazione tra imprese e lavoratori, una nuova cultura della sicurezza che veda nella prevenzione il suo punto qualificante". Le dichiarazioni commentavano il fatto che saremmo scesi sotto il livello di 1.200 casi l'anno (erano 1300) che non ci ha liberato tuttavia dal triste primato di essere i primi in Europa  a fabbricare queste cosiddette "morti bianche".

Cesaroni-1 Ha vinto su tutti la sagra dei Cesaroni. L'ultima puntata ha fatto addirittura l'en plain sul concerto al Colosseo di Bocelli, su Anno zero e via dicendo. La famigliola allargata presente ad ogni vuoto di programmazione e pronta ad ogni tipo di contro-programmazione quando necessario, ha sempre registrato una simpatia incondizionata da parte del pubblico e confesso che più volte, per evitare la solita depressione televisiva e il pieno dei soliti dibattiti e delle solite facce arcinote dai pareri scontati, mi ha fatto piacere concedermi un po' relax. Dicono che prevaleva l'aspetto terrone, il casereccio e la romanità troppo verace, ma l'effetto è arrivato sanatorio per milioni di telespettatori. Ma perché i Cesaroni sono tanto piaciuti? Prima di tutto perchè tutti i componenti della famiglia (ben caratterizzati e definiti), dai nonni ai bambini, vi hanno trovato qualcosa di se stessi ("C'è un Cesaroni in ognuno di noi" ha detto Elena Sofia Ricci) con vicende realistiche tra casa, bottiglieria, officina e scuola,  personalizzate con colpi di scena e risvolti e perché ogni situazione si è evoluta come avremmo voluto. L'esempio più diretto è in un commento letto giorni fa su un forum di Yahoo che chiedeva quale sarebbe stato il finale preferito della serie: “ mentre Eva è all'altare e si sta per sposare gli si rompono le acque e deve correre in ospedale..nel frattempo continua a chiedere di Marco ripetendo che lo ama..marco nel frattempo va in chiesa per cercare Eva ma non trova nessuno..allora gli arriva la notizia e corre all'ospedale per vederla partorire..nasce il bambino..e dalle analisi si scopre che il figlio è di Marco il finale dovrebbe essere questo… lo spero tantissimo!”. E' andata esattamente così. “Anche i Cesaroni guarderebbero ‘I Cesaroni’ riuniti sul divano” ha detto Claudio Amendola. : il segreto è tutto qui.

Trofei  

Peggior ente pubblico : Facebook, Peggiore azienda privata: Facebook, Tecnologia più invasiva: Facebook, Lamento del Popolo": Facebook ", Bocca a stivale" e "Minaccia da una vita": Gabriella Carlucci. Lo ha deciso un'organizzazione che si chiama Big Brother Awards (Grande Fratello, il nome di una trasmissione che ha la missione di spiare) adesso operativa anche in Italia, che ha consegnato (?) i suoi trofei (scarponcini che calpestano un manichino) sabato scorso a Firenze. Per un mese un esercito di anonimi (sic!) ha riempito una scheda con il compito di segnalare violazione della privacy in questi ambiti:

– enti del settore pubblico o privato, italiani o presenti in Italia
– persone, operanti nel settore pubblico o privato, italiani o presenti in Italia
– progetti, programmi od iniziative realizzate in tutto o in parte in Italia
– italiani od operanti in Italia
che siano responsabili di un grave danno per la privacy in generale o di particolari gruppi di persone.

Scaduto il termine d'invio delle schede, una giuria, loro sì con nome e cognome su(http://bba.winstonsmith.info/giuria.html), ha fatto i conti assegnando il “Palmares” al noto social network che è, essendo stato l'oggetto esclusivo del Lamento del popolo (?) ha fatto il pieno.

Ma come viola la privacy Faccialibro? Lo scopo principale di questo sito è quello di far rincontrare anche virtualmente gli amici del passato, ai quali si può raccontare tutto o il contrario di tutto. Chi pubblica video, stati d'animo, note e pensieri, lo fa per comunicarli proprio agli amici vecchi e nuovi, ammessi nella sua “privacy”. Certo qualche fatto di gelosia o di ripicca ha svelato bugie e innescato processi all'intenzione (ma la colpa è di chi lascia la propria password memorizzata sul computer); altri individui che chiedono l'amicizia possono diventare invadenti e fastidiosi, così come alcune campagne possono risultare perfino odiose,  ma è sufficiente cancellarli dalla propria lista (se incautamente inseriti) per farli piombare nell'oblio. Il 70 per cento degli iscritti lo fa con il proprio nome e cognome e un esercito di artisti, in vari campi, non fa altro che promuovere le opere del proprio ingegno e il proprio talento. Poi ci sono gruppi che si formano per cause meritevoli e altri per "cazzeggiare" (eliminarli  è semplice, basta non iscriversi). Alla fine, quello che conta su FB è avere buona memoria e un certo fiuto per non ritrovarsi scomode presenze sulla propria lista. Ricordarsi anche che Face è del tutto gratuito e a caval donato…

Per quanto riguarda la Carlucci, si è presa il riconoscimento "bocca di stivale"  per la sua campagna contro l'anonimato e non per il rifacimento labiale. In quanto a "minaccia da una vita" per me c'è di peggio.

Che dire? Tornando ai campi di ricerca indicati, 'sti "tapiri" li darei, come fanno in Francia, in Inghilterra e in Germania, ad altri soggetti. E mi piacerebbe che il Grande Fratello della privacy  ci desse anche altri dati: in quanti hanno votato ed esclusi i nominati, chi altro è entrato in classifica. Ma si sa…la privacy…

Ribelli delle tasse

Maggio 21, 2009

_soldi_euro

Tra “Le tasse sono belle" alla Padoa-Schioppa e “Non pagarle è legittimo” ci dovrebbe essere una via di mezzo dimostrando quanto esse siano necessarie. In attesa di un saggio a difesa  a illustrarne l'iniquità ci ha pensato il giornalista Leonardo Facco, fondatore del Movimento Libertario, che nel suo libro “Elogio dell'evasore fiscale” ed. Aliberti (uscito proprio oggi) sostiene che il fisco è tiranno, gli sprechi si sprecano e la ridistribuzione è fasulla, celata e incomprensibile. Quindi le tasse sono un furto e non pagarle è “legittima difesa”. Per avvalorare la sua tesi, l'autore cita altri eminenti studiosi come il tedesco Hans-Hermann Hopp (“Lo Stato sfrutta i proprietari privati attraverso tasse e regolamentazioni”) e  Maffeo Pantaleoni (economista italiano morto nel 1924) di cui riporta «Qualunque imbecille può inventare e imporre tasse. L’abilità consiste nel ridurre le spese, dando nondimeno servizi efficienti, corrispondenti all’importo delle tasse; fissare le tasse in modo che non ostacolino la produzione e il commercio o per lo meno che lo danneggino il meno possibile». I personaggi citati sono anche altri: John Locke (“le leggi promulgate non devono variare nei casi particolari, ma essere uguali per tutti; esse non possono essere dirette se non al bene del popolo e non possono essere imposte tasse senza il consenso del popolo stesso”) ritenendo che una «potestà tributaria» troppo vorace e legata alle «corporazioni sul cui consenso il governo fonda il suo potere» riducesse la democrazia a una «farsa» alla quale è legittimo ribellarsi; Murray Rothbard, capostipite dell' “anarco-capitalismo” che definiva le tasse “un furto legalizzato”, gli austriaci Joseph Schumpeter, Friedrich von Hayek, e altri “ribelli” italiani come Bruno Leoni che criticava la logica dell'intervento pubblico mentre esaltava la superiore razionalità e legittimità degli ordini che emergono dal basso; Sergio Ricossa (“ La libertà è ribellarsi allo Stato predone”) e Antonio Martino (“Per far quadrare i conti loro vogliono più tasse e noi meno”. Alessandro Gnocchi, in un suo articolo sull'uscita del libro di Facco, ricorda il brano dei Beatles composto dal "ribelle"  George Harrison "Taxman": «Se il cinque per cento sembra troppo poco / siate grati che non prendo tutto, / perché sono l’esattore delle imposte / sì, sono l’esattore delle imposte / Se guidate una macchina, tasserò la strada / Se provate a sedervi, tasserò il vostro sedile / Se avete troppo freddo, tasserò il calore / Se fate una passeggiata, tasserò i vostri piedi».

DOVE VAI UOMO?

Maggio 19, 2009

CORSO DI PERFEZIONAMENTO MASCHILE

Finalmente il corso per uomini che tutte le donne attendevano!
A causa della complessità e difficoltà di comprensione dei temi, i corsi avranno un massimo di 8 iscritti Iniziare gli uomini ad una esperienza affascinante come l'uso del cervello.

TEMI TRATTATI

IL FERRO DA STIRO
– Dalla lavatrice all'armadio, questo processo misterioso –

GENESI DELLE COMODITA'
– I rischi nel riempire d'acqua il portacubetti di ghiaccio – (Dimostrazione con supporto di diapositive) –

L'ELETTRICITA'
– Vantaggi economici nel contattare un tecnico competente per le riparazioni – (anche le più basilari)

ULTIMA SCOPERTA SCIENTIFICA
– cucinare e buttare la spazzatura NON provoca né impotenza né tetraplegia – (pratica in laboratorio)

DIRITTO & DIRITTI
– Perchè non è reato regalarle fiori anche se sei già sposato con lei.

IL RULLO DELLA CARTA IGIENICA
– Nasce la carta igienica nel portarullo? – (Esposizioni sul tema della generazione spontanea)

LA TAVOLETTA DEL BAGNO
– Come abbassarla passo dopo passo – (Teleconferenza con l'università di Harvard)

VITA DI COPPIA
– Perchè non è necessario agitare le lenzuola dopo aver emesso gas intestinali – (esercizi di riflessione in coppia)

FARE LA VALIGIA
– Incompetenza innata o incapacità mentale progressiva? –

LA LAVATRICE
– Questa grande sconosciuta della casa –

L'EVOLUZIONE DARWINIANA
– E' possibile orinare senza schizzare fuori dalla tazza? – (Pratica in gruppo)

PROBLEMATICHE NELL'AMBITO SPAZIO/TEMPORALE
– Differenze fondamentali tra il cesto dei panni sporchi ed il suolo – (esercizi in laboratori di musicoterapia)

STUDI COMPORTAMENTALI DELL'UOMO NEL POSTO PASSEGGERO
– E' geneticamente possibile non parlare o agitarsi convulsivamente mentre lei parcheggia? –

LA TAZZA DELLA COLAZIONE
– Levita da sola fino al lavandino? – (Esercizi guidati da David Copperfield)

LA TELEVISIONE
– Si può essere una persona senza avere il controllo del telecomando? – (Dimostrazione ipotetica)

COMUNICAZIONE EXTRASENSORIALE
– Esercizi mentali in modo che quando vi si dice che qualcosa è nel cassetto dell'armadio non domandiate in quale cassetto e di quale armadio? –

TEORIE SULLA SPESA
– Reazioni e autocontrollo – (esercizio di accompagnamento in un grande centro commerciale senza protestare)

L'ECOSISTEMA CASA
– Le lattine di birra non sanno strisciare da sole fino alla spazzatura – (esercizi con diverse marche e dimensioni)

LOTTA CONTRO L'ATROFIA CEREBRALE
– Come contrastarla per ricordare date di compleanni, anniversari, date importanti,etc… –

TECNICHE DI ORIENTAMENTO
– Come imparare a trovare le cose cercandole nel posto giusto, prima di gettare per aria tutto emettendo URLA selvagge –

POSTI LIMITATI

BomBoom

Angeli-e-demoni-poster-ita 

Il vaticano contro il film “Angeli e demoni” ? Dopo aver visto il film tutto mi suona come una trovata pubblicitaria, oppure gli eminenti rappresentanti della Santa Sede non avevano visto il film di Ron Howard e dovranno ricredersi.Sembrano loro i produttori. Questa pellicola tratta dal romanzo di Dan Brown è tutto a favore dei buoni, punisce i cattivi e lascia un alone di speranza nella fede incerta dal professore impiccione ( Tom Hanks). Con un finale che sembra mettere d'accordo religione e scienza. Dopo un buon primo tempo, tutto diventa prevedibile, anche la vera natura del Camerlengo: attenti a quelli che hanno la faccia da buoni (diavoli) e rilassatevi con i cattivi (angeli). Da vedere soltanto per la musica di Hans Zimmer, le ricostruzioni digitali e le riprese di Castel Sant'Angelo. Apprezzabile la partecipazione dell'unico attore italiano Pierfrancesco Favino (memorabile nella fiction televisiva su Gino Bartoli) più credibile dello stesso protagonista. Nessun titolo di testa, ma in compenso mezz'ora di titoli di coda.

Silvio e i cani

Maggio 11, 2009

Puck  Silvio

Forse c'entra, forse no. Tra le altre, ci sono due evidenti contraddizioni nel vasto mondo del web rispetto alla vita reale : una riguarda i cani, l'altra Berlusconi. Social network, forum, blog e commenti sono, giustamente, tutti a favore degli adorati quattrozampe, sia che siano i propri che sventurate creature abbandonate o seviziate. E perfino da adottare. Ma la mia esperienza personale mi ha convinta che al di fuori di questa bella comunità le cose vanno diversamente. Quando mi appresto ad accompagnare il mio minuscolo cagnolino, attrezzato di paletta, bustine e guinzaglio a passeggiare in qualche viale o strada della mia città (non fa differenza se sia in periferia, in un quartiere di lusso o nel centro storico) devo prepararmi costantemente ad una guerra psicologica e qualche volta perfino fisica. Mentre procedo, attaccata all'estremità del laccio, guidata dal mio capo del branco, annusante ogni tipo di sporcizia da cui trae l'ispirazione per emettere i suoi bisognini, il mio sguardo scruta signore e signori che sopraggiungono da lontano. Avanzano con uno sguardo di odio che non innamora. Nonostante le mie dita trabocchino di bustine e l'attenzione che pongo nel non far accostare l'adorato cagnolino a finestre, scantinati, aiuole e negozi (evitando nel frattempo le porcherie che lui predilige), le persone che avanzano hanno già la bocca semiaperta e brontolante parole di disgusto e riprovazione. A volte subisco anche ingiusti processi all'intenzione perchè il povero Puck, pur avendo esaurito le sue scorie liquide e solide, per istinto alza la gamba su qualche puzzetta di suo gradimento oppure sprofonda il naso in qualche residuo per leggervi la storia di chi è passato prima di lui. Lo sguardo truce e fisso sull'inconsapevole creatura preannuncia il sermone del tutto ingiustificato senza che il diretto interessato possa giustificarsi. Lo faccio io, ma nelle migliori delle ipotesi devo subire il discorso ottuso che non mi riguarda, la teoria che noi umani siamo sporcaccioni comunque, etc. etc. Insomma, sono più gli improperi che le carezze. Il che mi ha convinto che la maggior parte delle persone odia gli animali.

Venendo a Berlusconi, la faccenda si rovescia: social network, forum, blog e commenti riportano al 90 per cento insulti pesanti, maledizioni e prese in giro, spesso al limite della decenza e oltre. Nella vita reale extra web il signore in questione ha il 75 per cento delle preferenze e nella solitudine delle cabine viene votato dalla maggioranza del popolo sovrano.

L'odio segue strade veramente strane!