DIETE A CONFRONTO

luglio 20, 2010

Fernando-Botero-Il-bagno-33511 

C’è chi sostiene una teoria chi quella diametralmente opposta. Spesso con prove scientifiche altre senza, ma con tanto di fatti e testimonianze. Possono essere medici, scienziati, ricercatori, professionisti e non. Il  nuovo programma televisivo che va in onda su Italia 1, mercoledì 28 luglio, alle ore 23,15, con il titolo MATCH, nella sua prima puntata ha come tema le diete, ponendo l’uno contro l’altro il farmacista Alberico Lemme e il dr. Adelchi Silvestri, entrambi con un proprio sistema per dimagrire in modo duraturo o definitivo. Il primo sostiene  una teoria rivoluzionaria sulle cause dell’ingrassamento ed è convinto assertore di un sistema ritenuto anomalo ma adottato da molti vip; si definisce un “genio”, ha creato una propria Accademia di Filosofia Alimentare a Desio e assegna ai suoi “ciccioni” menù generosi a base di spaghetti, mega bistecche e fritti vari.  Il secondo, medico nutrizionista, specialista in scienza dell’alimentazione, responsabile del servizio di Dietologia e Nutrizione dell’Asl di Avellino, assegna ben altro, raccomandando – al contrario del suo antagonista –  moderazione e attività fisica.  Entrambi battagliano fatti alla mano, conoscenze biochimiche e scientifiche. E se Lemme  ridicolizza l’uso delle calorie “L’uomo non è una stufa, non brucia, metabolizza!” dimostrando che i grassi non fanno ingrassare, la frutta e la verdura Sì,  smontando  pezzo per pezzo gli ultimi cento anni di dietologia medica “che a suon di diete ipocaloriche e attività fisica ha popolato la Terra di ciccioni”, il dr Silvestri , che per lavoro si occupa anche di estetica e di malattie curate con il cibo,  difende a spada tratta i canoni della dieta bilanciata appellandosi alla scienza e a un pubblico rumoroso che tifa ora per l’uno ora per l’altro. Arbitra il Match Adriana Fonzi Cruciani, esile dall’alto del suo scanno e sinceramente invidiabile per la sua linea. Chi vincerà questo primo Match?

PicassogirlinchairHo fatto una corsa a cercare un giornalaio (tutti chiusi, accidenti!) per non perdermi il nuovo numero di una rivista gossipara che si chiama “Visto Emozioni da leggere”. Non perché fossi particolarmente desiderosa di conoscere le ultime imprese delle pupe e dei secchioni o altre faccende riguardanti i protagonisti degli sceneggiati italiani (che, francamente, faccio fatica a conoscere e a riconoscere per idiosincrasia verso il prodotto), ma per leggermi l’ultima intervista a Tonino Cantelmi che, permettetemi la licenza, considero lo studioso più “pop” del comportamento internettiano (e sessuale) che abbiamo in Italia. Cantelmi, presidente dell’Associazione degli Psicologi e Psichiatri Cattolici (AIPPC) e docente a Roma presso l’Università Gregoriana e molto altro ancora, spesso (anche perché la strada intrapresa dell’analisi della nostra vita virtuale gli dà spunti infiniti- a proposito a quando un saggio su Second Life?) esordisce con qualche argomento che io definisco, appunto, “pop”, anche in senso artistico alla Andy Warhol oppure alla Picasso dell’ultimo periodo, come lo studio del comportamento sessuale delle donne in rete, l’analisi del tradimento su internet ( a proposito, devo ingelosirmi se un mio compagno passa molte ore al computer?) e ora quest’ultima, inequivocabile notizia che l’uomo è cacciatore e traditore (ma no?) perché lo dice la scienza e lo vuole la sua necessità biologica. Nell’intervista ad Annarita Torsello, illustrata da un Costantino Vitagliano portato in trionfo in mutande, lo studioso sostiene che “…i maschi sono più promiscui perché lo richiede la loro stessa natura. La strategia di più partner fa parte di una strategia biologica, evoluzionistica, che permette all’uomo di aumentare le sue possibilità fecondative, di diffondere i suoi geni…” e ancora “molti uomini che cercano altre partner sono stabilmente in relazione con una donna, e spesso con un buon rapporto di coppia…”.

Insomma, l’uomo tradirebbe per un bisogno di sicurezza e di affermazione …mentre la donna è (e resta) santa (la madre, i figli…) oppure puttana…(vedi “donne nella rete”).

Infine, mi ha molto divertito immaginarmi tra le 500 persone che hanno partecipato al suo esperimento della “clinica” virtuale (Psychoinside.it): : niente studio in boisserie , niente “prego si sdrai”, niente camici o taccuini. A casa mia, un computer, un mouse, il mio cane accucciato ai miei piedi, a scrivere (chattare) i miei disturbi. Mi sembra che lo "studio" del dottor Stranamore sia ora effettivo, gestito da suoi colleghi. Che bell’ idea “pop” egregio professor Cantelmi!