Quando la scuola fa bene

ottobre 8, 2008

Bambina_2Il teatro è magia, ma se incontra la scuola, può diventare più efficace di una lezione di storia quando si creano spettacoli come “Una bambina e basta” e i ragazzi, oltre che arricchire la loro conoscenza possono anche “sentire” emozioni e sentimenti, entrando con il cuore e la mente in una situazione come quella creata da Pietro Arrigoni per il “Giorno della Memoria” con lo spettacolo tratto dal romanzo di Lia Levi. Giornalista, autrice di testi teatrali e di originali radiofonici, la Levi, di origine piemontese,vive a Roma, dove per trent’anni ha diretto il mensile "Shalom". Passata alla narrativa, ha scritto molti libri per adulti e ragazzi, riportando numerosi premi, fra cui nel 1997 il Premio Castello. Presso le Edizioni ha pubblicato Una bambina e basta, Premio Elsa Morante opera prima (1994), Se va via il re e Quasi un’estate. Il suo Albergo della magnolia ha vinto il Premio Moravia 2001. Una bambina e basta – che tratta della vita di una bambina ebrea durante gli anni della seconda guerra mondiale, del suo confronto con le persecuzioni razziali oltre che delle sue piccole e grandi emozioni quotidiane – è stato presentato con grande successo agli alunni della Scuola media "Dante Alighieri" di Lumezzane Pieve (BS) e cerca ora altre sedi e sensibilità. Se ci sono teatri, insegnanti e scuole che vogliono farne una lezione “vivant”, si facciano avanti. I riferimenti: Artea Teatro Europa Via Fornaci 2/A Brescia 25131- Tel 030 3580360 – 328 3791396 – email:info@pietroarrigoni.com

I  programmi televisivi crollano miseramente come i titoli in borsa. Perfino quelli inventati dalla regina dell’audience Maria De Filippi. Qui, però, nessuno piange se terminano anzitempo trasmissioni come “Il ballo delle debuttanti” (mi dispiace per la brava Rita Dalla Chiesa) e se la D’Urso in coppia con Laurenti (spalla perfetta soltanto di Bonolis) chiude i battenti.  Se un format ha avuto successo come “Amici” (sette stagioni!) perché rifarne un altro quasi simile se il capostipite sta andando male?  Che la Celentano dia della “testa grossa” ad una povera fanciulla che piroetta non basta più. Alle liti costruite a tavolino non crede più nessuno. Neppure la “Corrida” che puntava sulla spontaneità può durare a lungo e credo che mostrare il povero ingenuo del villaggio (per non dire altro) che suona le sue ascelle o imita il solito Renato Zero non fa neppure più sorridere. Questa estate, Del Noce aveva messo in atto un progetto interessante, quello di mostrare alcuni format con conduzioni diverse. Le premesse erano che quello che sarebbe andato meglio avrebbe avuto la prima serata nel palinsesto invernale di Rai 1. Il primo mi era sembrato divertente e forse con possibilità di riempire i sabato sera. La conduttrice era piuttosto brava e la gara tra due famiglie esilarante, soprattutto per la partecipazione dei più piccoli e dei padri. Che fine ha fatto? Mancanza di famiglie da mettere in gioco? Oppure la conduttrice non abbastanza nota? L’unica personalità televisiva che riesce ancora a sorprendere è Simona Ventura che dopo aver provato la carta Flavia Vento (tanto triste) ha sopperito con una entry da sballo, quella di Valeria Marini. Lei è autenticamente naif anche se sembra infinitamente costruita. Il pubblico lo sente, non c’è nulla da fare. Io ci credo che le sembri del tutto normale colloquiare con i cameramen e che voglia indossare il suo rossetto e i suoi gioielli. Credo anche che l’idea sia spontanea e tutta sua e che la conduttrice sapesse che cosa ottenere da lei. Brava Simona Ventura: ha giocato bene le sue azioni.