Si può dire “fatwa”?

agosto 26, 2007

Ha fatto bene Mario Adinolfi, il candidato giovane alla segreteria del PD a rispondere pacatamente (Lettere-Magazine-Corriere della Sera) a Aldo Grasso che aveva pubblicamente dichiarato che non lo avrebbe mai votato per le seguenti ragioni: 1) aver fatto piangere Anna Falchi nella trasmissione di Pezzi; perché è un blogger che rende pubblico il numero del suo cellulare e perchè si sarebbe scritto da solo la sua biografia su Wikipedia.  Ha fatto male Aldo Grasso, penna d’argento del Corsera, a rispondere alla risposta rincarando la dose, dandogli due consigli fulminanti: quello di non fare demagogia da “quattro soldi” e di non nominare a vanvera la “fatwa”.

Adinolfi, eletto nel 2006 come una delle dieci giovani speranze della "Young Italy", ha, in questa seconda fase della “querelle” tranquillamente ribadito la sua opinione sulla Falchi in quanto lavoratrice (era stata invitata ad una trasmissione sul lavoro e il giornalista-blogger aveva chiesto che cosa c’entrasse lei con i giovani che non guadagnano neppure mille euro al mese), opinione e battuta che A G aveva considerato “molto poco cavalleresca” alla quale M A ha risposto che con le donne si può anche discutere. Il piccolino di casa PD (si fa per dire) ha anche chiarito che la sua biografia è stata composta a più riprese da altri (non è facile scriversi da soli la propria bio su Wiki) e che non rinnega il fatto di essere un blogger, di parlare con tutti e di rispondere a tutti , anche ai detrattori. Insomma che non era il caso che per questo gli arrivasse ora una “fatwa”! Imprudenza? Termine sbagliato? A G  l’ha fulminato, esortandolo tout-court ad andarci piano con questa parola (spesso usata nel linguaggio “giovanile” al posto di “scomunica”, "condanna"…) Esagerazione di “penna d’argento” verso  il blog writer?  Sono andata a documentarmi e ho trovato , tra le tante, questa: La Fatwa (e il gioco del calcio). Non c’entra…c’entra? Beh, è sicuramente istruttivo.

PicassogirlinchairHo fatto una corsa a cercare un giornalaio (tutti chiusi, accidenti!) per non perdermi il nuovo numero di una rivista gossipara che si chiama “Visto Emozioni da leggere”. Non perché fossi particolarmente desiderosa di conoscere le ultime imprese delle pupe e dei secchioni o altre faccende riguardanti i protagonisti degli sceneggiati italiani (che, francamente, faccio fatica a conoscere e a riconoscere per idiosincrasia verso il prodotto), ma per leggermi l’ultima intervista a Tonino Cantelmi che, permettetemi la licenza, considero lo studioso più “pop” del comportamento internettiano (e sessuale) che abbiamo in Italia. Cantelmi, presidente dell’Associazione degli Psicologi e Psichiatri Cattolici (AIPPC) e docente a Roma presso l’Università Gregoriana e molto altro ancora, spesso (anche perché la strada intrapresa dell’analisi della nostra vita virtuale gli dà spunti infiniti- a proposito a quando un saggio su Second Life?) esordisce con qualche argomento che io definisco, appunto, “pop”, anche in senso artistico alla Andy Warhol oppure alla Picasso dell’ultimo periodo, come lo studio del comportamento sessuale delle donne in rete, l’analisi del tradimento su internet ( a proposito, devo ingelosirmi se un mio compagno passa molte ore al computer?) e ora quest’ultima, inequivocabile notizia che l’uomo è cacciatore e traditore (ma no?) perché lo dice la scienza e lo vuole la sua necessità biologica. Nell’intervista ad Annarita Torsello, illustrata da un Costantino Vitagliano portato in trionfo in mutande, lo studioso sostiene che “…i maschi sono più promiscui perché lo richiede la loro stessa natura. La strategia di più partner fa parte di una strategia biologica, evoluzionistica, che permette all’uomo di aumentare le sue possibilità fecondative, di diffondere i suoi geni…” e ancora “molti uomini che cercano altre partner sono stabilmente in relazione con una donna, e spesso con un buon rapporto di coppia…”.

Insomma, l’uomo tradirebbe per un bisogno di sicurezza e di affermazione …mentre la donna è (e resta) santa (la madre, i figli…) oppure puttana…(vedi “donne nella rete”).

Infine, mi ha molto divertito immaginarmi tra le 500 persone che hanno partecipato al suo esperimento della “clinica” virtuale (Psychoinside.it): : niente studio in boisserie , niente “prego si sdrai”, niente camici o taccuini. A casa mia, un computer, un mouse, il mio cane accucciato ai miei piedi, a scrivere (chattare) i miei disturbi. Mi sembra che lo "studio" del dottor Stranamore sia ora effettivo, gestito da suoi colleghi. Che bell’ idea “pop” egregio professor Cantelmi!

Vergognati Archimede!

agosto 20, 2007

Archimede, quello della quadratura del cerchio non avrebbe esclamato “eureka!” nel viaggiare sul omonimo convoglio partito oggi, alle ore 16,05 da Lamezia Terme, proveniente da Palermo – direzione Roma, Stazione Termini (scrivo in diretta con una povera viaggiatrice che sta ancora là sopra). Il famoso inventore non avrebbe neppure detto “datemi un punto di appoggio e solleverò il mondo” perché piuttosto avrebbe sollevato qualche responsabile delle Ferrovie dello Stato per il modo in cui stavano viaggiando i suoi corregionali su vetture maleodoranti, servizi intasati, personale assente e soprattutto senza la minima possibilità di bere, mangiare (magari un panino alla saponetta), e consolarsi con un caffè (catramoso), perché l’intercity – plus dal lungo percorso, privo di qualsiasi genere di conforto, aveva soltanto il suo numero: 726, carrozze piene di viaggiatori che scontavano le brevi vacanze nei mari del sud e altre presenze che neppure voglio nominare. L’inventore del dodecaedro camuso si sarebbe fortemente alterato nel vedere che le cose invece che migliorare stanno di molto peggiorando dai tempi suoi, con i quali non c’è alcun paragone. Sicuramente, il controllore che alla richiesta di una bottiglietta d’acqua rispondeva con un laconico “non c’è”, l’avrebbe mandato a cercarsi il “pi greco” e si sarebbe di molto vergognato di avere un treno a lui così mal dedicato. Per fortuna che lassù c’è a suo nome un cratere lunare e un’asteroide!

La foto è della  porta dell’ultima carrozza di Archimede 726…legata con lo spago!


Mms

Reggicalze addio?

agosto 19, 2007

Reggicalze Insomma, non fai in tempo ad annotare un pericolo di estinzione che ne arriva subito un altro. Questa notizia, letta su Affari Italiani, interesserà molto di più di quello descritto più sotto e mi aspetto qualche commento maschile. Ma per quanto riguarda la questione, più del reale pericolo della sua scomparsa, mi ha colpito che in quanto a moda e costume Londra e Parigi siano in antitesi: gli inglesi sostengono che chi usa ancora il reggicalze è decisamente out, i francesi rispondono che tale oggetto ad alto tasso erotico è più “in” che mai e invitano le ragazze che ne fossero sprovviste a rovistare nel baule della nonna per procurarselo mentre la stilista Chantal Thomas lancia sul mercato una serie proprio carina. A Londra, invece, detta legge la bellissima Kate Moss che, invita, al contrario, a indossare i legging (collant senza il piede). Pare che l’America indichi come icona da copiare la solita Paris Hilton , che anche quest’inverno sfoggerà gambe e piedi nudi in sandali da 15 centimetri. Gli italiani tacciono. Non sono Affari Italiani?

Rosse addio!

agosto 19, 2007

Giannetta2 Allarme! Aiutooo! Sono in pericolo di estinzione. Janika Vulpes sta per sparire, di conseguenza anch’io (sono quella umanoide accanto). Che ci fossero delle prevenzioni per i “pel di carota” lo sapevo fin da piccola, quando certe compagnucce affette da un’infiammazione suppurativo-necrotica (leggi foruncoli) e invidiose della mia testa fiammeggiante mi gracchiavano dietro “roscia mal pelo schizza veleno”… ma adesso, lo sancisce la Scienza e quello che è peggio è che me lo ritrovo bello che spiattellato su La Stampa.it. E pensare che io ho i miei cultori…uno di questi, Roberto Giardina ci scrisse anche un libro sull’argomento “In difesa delle donne rosse” (Rizzoli). Donne della storia di non poco conto come Dalila, Giuditta, Salomé, ma anche Colette e Sarah Bernardt, Elisabetta I d’Inghilterra, Katherine Hepburn fino a Isabelle Hupert e Sarah Ferguson… National Geographic dice che tra qualche anno le chiome rosse spariranno per via di un gene che non si riproduce più. Beh, che volete, ci hanno fatto con le fiamme in testa e poi hanno gettato lo stampo. Lo diceva Roberto che siamo speciali!

Napoletani o cinesi?

agosto 17, 2007

…e due!

Rita Bernardini (Radicali) fa scoppiare il caso e non solo lo fa nel mese di agosto, ma anche di venerdì 17: "Io ho l’impressione che ci sia un grande riciclaggio di denaro che deriva dal mercato illegale delle sostanze stupefacenti, di guadagni che provengono dal proibizionismo, proprio intorno ai palazzi della politica". Protagonisti di questo “problema” sarebbero i napoletani che avrebbero invaso la capitale e aperto una serie di esercizi (per lo più ristoranti) nella zona della politica, vale a dire tra Largo Argentina e Sant’Eustachio. Provocazione? Cantonata? Inquietante Realtà? Chissà! Quello che mi meraviglia, personalmente, è che non si parli abbastanza dell’invasione dei cinesi. Ogni quartiere a Roma sta diventando una specie di Chinatown, dalla zona che più romana di così non si può, cioè Piazza Vittorio, dove tempo fa, recandomi in un noto teatro della zona, tra boutique, lavanderie, parrucchieri, ristoranti e mercanti vari, ho avuto un giramento di testa, uno smarrimento della mia nota capacità di orientamento e una crisi di identità. Per non parlare di Porta Portese, dove non trovi più un romano neppure con il lanternino e dove , è vero che ci sono i napoletani (come 20 anni fa d’altronde), ma con un ampia, anzi notabile preminenza di cinesi. I quali aprono rosticcerie e pizzerie in ogni dove e riempiono negozi che gli italiani non possono permettersi di affittare di fiori di plastica e "brutte cose di pessimo gusto" . Non so cosa facciano i napoletani (il gestore del ristorante “Aumm Aumm” che si trova a Largo Argentina ha detto ”Cà tenimmo solo nu pacco ‘i cambiali da pagare…”), dimostrando così almeno di essere italiano.

<a href="http://www.piccolalirica.com" rel="nofollow">http://www.piccolalirica.com</a>

N’duja connection?

agosto 17, 2007

Se non bastano i noti fatti di cronaca che in questi giorni hanno portato in primo piano i calabresi, che a me sono molto simpatici, ora è alla ribalta anche una loro assoluta specialità, l’nduja, un salame morbido, spalmabile, piccantissimo, una specialità inimitabile e insostituibile delle delizie culinarie regionali, tipica del Monte Poro. Il nome  deriva dal francese "andouille", che vuol dire "salsiccia". Non e’ tuttavia una salsiccia, per quanto possa assomigliarci. La nduja e’ fatta con carne di maiale, un po’ di grasso, e molto, moltissimo peperoncino piccante. Un prodotto culinario considerato afrodisiaco e di grandi benefici  per il sistema cardiocircolatorio. I miei amici calabresi ne spalmano alcune ciambelle (quando non hanno il "morseddu" altra specialità locale) e se la divorano la mattina a colazione, al posto delle nostre fragranti brioche. A me piace con gli spaghetti… Mi stavo perdendo nel ricordo di un’esperienza sul posto in una delle mie rare vacanze. L’nduja sta diventando nota, soprattutto a chi si occupa di informatica, come una specie di virus (un cross webmail), inventato da Rosario Valotta (un hacker dichiarato!) che ne diffonde anche le caratteristiche (pare che possa agire in Lycos, Tiscali, Libero, Excite…). Il nome completo di questa minacciata epidemia è N’DUJA  CONNECTION (!!!) L’autore dice che voleva dimostrare l’inadeguatezza di certi sistemi di protezione applicata : “…i siti italiani mancano di una visione della sicurezza a 360 gradi e a lungo termine, come avviene invece da tempo in USA”. E vabbe’, ma perché prendersela con i calabresi e la loro invenzione divina?Nduja

Bagascia a chi?

agosto 15, 2007

Sono due i video in circolazione che inchiodano i protagonisti davanti a responsabilità che certo non aiutano la loro popolarità. C’è quello in cui il bluesman nostrano denominato Zucchero urla al pubblico, e soprattutto a quello femminile, che aveva pagato ben 1000 euro (concerto + cena) per ascoltarlo a Cala di Volpe: “baraccone schifoso”, “bagascia”,puzzate come aringhe"… cortesie ormai fuori moda anche da “Cencio la parolaccia” storico locale romano dove i turisti andavano a prendersi i peggiori insulti, ora accolti al massimo con un “papaveri e papere” se la coppia è piuttosto disuguale d’altezza. L’altro video che ha fatto discutere è quello del campione motociclista, con faccetta da puttino, che si chiama Valentino Rossi. Come qualcun altro di ben più inquietante, quest’ultimo si è fatto il video che ha creato chèz soi in triplice copia facendolo avere oltre che al direttore di Canale 5 (Mimun, oggi in paginone sul Corsera, come se a scusarsi debba essere lui) al tg1 e al tg2 . L’autointervista è risultata un auto gol perché non ha fatto che mostrarcelo piuttosto supponente. Il tono era: vivo a Londra non a Paperopoli e se  lì ci sono altre regole rispetto all’ufficio entrate italiano che se la vedono loro. Oh Valentino vestito di nuovo non è bello rivolgersi così agli italiani che in questi giorni hanno chiesto un prestito per portare la famiglia in vacanza a Scalo San Lorenzo! E tu, Zucchero al fiele (visto che hai detto non di canna) ma che ci vai a fare tra i ricconi  (Olympia,  Montecarlo, Cala di Volpe, Carnagie Hall e negli altri siti esclusivi  di cui è costellata la tua estate) se non sai tener testa ad un gruppo di vip che fanno straricca la tua tournée ? A meno che l’insulto e la strafottenza non diventi di nuovo una moda masochista spero che i tuoi fan si ravvedano.

Notizie come queste

agosto 14, 2007

1) Chiara era sola, la porta di casa è stata trovata aperta…Gli inquirenti sarebbero anche alla ricerca dell’arma del delitto, un corpo contundente con il quale il killer avrebbe colpito la ragazza diverse volte alle spalle sfondandole il cranio e facendola crollare morta sulle scale che portano alla cantina-taverna, probabilmente mentre cercava di sfuggire al suo aggressore…

2) Si infilavano di notte nelle stanze, narcotizzavano le pazienti e le stupravano. Per oltre due anni e mezzo hanno fatto il loro comodo, approfittando della situazione. Sono un medico e due infermieri dell´ospedale di Lamezia Terme che abusavano di quattro donne, degenti del reparto di psichiatria. La polizia li ha arrestati con l’accusa di violenza sessuale.

3) La Procura di Torino ha autorizzato la diffusione di un filmato con il volto del bambino abbandonato nell’ipermercato Carrefour di Nichelino. Il piccolo sta bene ma è trattenuto all’ospedale di Santa Croce a Moncalieri, ma non parla e non risponde alle domande in nessuna lingua. Chi riconosce il bambino può chiamare il 112 dei carabinieri o lo stesso ospedale. 

GUARDA IL FILMATO DI PHOTONEWS

(Fonti varie)

Notizie come queste non ci fanno sentire migliori.

Di che libro sei?

agosto 13, 2007

Lettura

Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei. Questo dovrebbe essere più o meno l’approccio, altro che arrampicarsi sugli  specchi con l’astrologia. La domanda “qual è il tuo segno zodiacale” può anche essere utile per introdurre una conversazione e per far parlare l’altro di sé, ma in quanto a capire con chi si ha a che fare ce ne vuole. Avete notato quanti Gemelli sono sognatori esattamente come quelli dei Pesci? E che correnti  turbolenti si nascondono negli Arieti, tale e quale come dovrebbe essere sotto la quieta superficie degli Acquari? E’ così, anche se poi alla fatidica risposta “eh, sì, voi dello Scorpione siete così e così”, anche quelli della Vergine si riconoscono, altrettanto passionali e vendicativi… Con i libri è difficile sbagliare e questa è la stagione giusta per farlo, visto che in questi giorni di vacanza il 57 per cento degli italiani si dà alla lettura, contro il 14 dei mesi invernali.  Generalizzando sempre un po’, ma non tanto,  a ciascuno il suo libro. E non a caso. L’ironico, colto, un po’ dandy, sopra i cinquanta, il Rossella-tipo per intenderci, sta sfogliando “Piccole vacanze” di Arbasino. Sorride leggendolo e si ritrova, ma non accennate alle vostre radici se non volete essere subito inquadrati in un milieux che vi fa apparire d’antan (ora parlo come lui) e un tantino provinciali. Potreste piacergli oppure no. E’ uno snob di buona lettura, ma senza la superiorità del maestro di cui legge i racconti. Se il libro che sfoglia è invece un saggio, beh, di lui ci sarebbe da fidarsi. E’ un tipo che ama l’approfondimento e non lascia nulla a metà. Persona di ragionamento dunque, ma in una conversazione potrebbe anche sfinirvi. Se è intento, invece, a distrarsi con un bel romanzo d’avventura, va da sé quanto sarà difficile trattenerlo, almeno con lo spirito. Se non conseguono viaggi e trasferte e soprattutto non dimostrate lo stesso interesse alla mobilità, l’unione è dura. Non parliamo poi di chi legge i fumetti: bambinoni. Buoni sì, anche divertenti, ma in quanto ad affidabilità…E così via con le letture di storia, politica, filosofia, con i romanzi classici, i titoli cult, etc. etc. Lo stesso vale con le donne (con loro però aggiungerei anche la scelta dei settimanali femminili). Non so quanto tutto ciò sia credibile, ma è un gioco mica male e forse prima o poi qualche esperto “librologo” amplierà l’argomento.