Chi critica il critico che critica il critico

gennaio 30, 2007

La radio commenta la tivù, la tivù qualche volta commenta se stessa (attingendo soprattutto a quanto ha impennato gli ascolti). Anche il mio blog  sente oggi la necessità di commentare certi radioascoltatori – che non pensando a quanto sono fortunati rispetto agli spettatori anonimi dei parterre televisivi poiché possono intervenire liberamente, anche coperti dall’anonimato – commentano il conduttore che commenta la tivù. Non ragionando sul fatto che, finalmente, c’è qualcuno che lo fa, non tanto o non sempre per fendere colpi a destra o a manca su un tipo di conduzione o di modalità, ma ammettendo i propri ascoltatori a quello che, a mio parere, è un vero e proprio approfondimento, anche su argomenti che gli ha suggerito quella certa fiction, quel certo programma e che riguardano la nostra vita. Tutto questo è impossibile nei salotti televisivi, dove tutto è tele- guidato, oppure sporcato dalle liti, accavallamenti verbali, gesti di assoluta mala educazione. Avrei voluto conoscere il nome o l’e-mail del radioascoltatore che questa mattina ha accusato l’autore di Melog di ricorrere ad espedienti ed  eccessi per richiamare l’attenzione sul suo programma. Con la sua stessa vaga pacatezza dettata da un suo eccesso di autostima, gli vorrei dire che il suo commento in diretta o semidiretta era sbagliato. Visto che, mannaggia, ha criticato proprio quanto di più intelligente c’è in quel programma, la possibilità di un approfondimento, spesso immediato , altre volte deduttivo. Il Melog-nocchiere,  stimola, attraverso i suoi espedienti, ricordi, sensazioni, riflessioni, non solo da parte di chi è chiamato in causa o interviene, ma anche in chi ascolta e magari quei fatti non li ricorda oppure non gliene importa niente. Ben fa se per svegliarci dal torpore (anche mattutino) usa  qualche stimolo. Ad ognuno, d’altronde, lascia -educatamente – la possibilità di elaborare e filtrare i fatti a seconda delle proprie esperienze. Vedi l’esempio degli Anni di piombo, la questione dei ragazzini che giocano il sesso con i loro video-telefonini e tanti altri fatti (che ci riportano ad esperienze analoghe già vissute in qualche modo, oppure a confrontare l’oggi con ieri e concludere che non è cambiato nulla e forse non c’è tanto da preoccuparci). Pensieri che si riversano in noi, come in vasi comunicanti, per finire nel ciascuno di noi, secondo noi…

mammamia, come sono complicata stamani. Ora vado in ufficio e speriamo di recuperare la mia
diretta semplicità!

Una Risposta to “Chi critica il critico che critica il critico”

  1. Gianna
    bella domanda, chi controlla chi e cosa, chi critica chi e cosa.
    Il critico finale è sempre l’ultimo anello della catena (conosciuta):
    fino al momento in cui hai inserito il tuo post, questa mattina, eri tu, adesso invece, in virtù della mia critica alla tua critica, sono io.
    Probabilmente ancora per poco…
    Ciao
    Francesco

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