Cinquecento volte mitica!

luglio 6, 2007


Ciao Mito. Ti hanno evocata per qualche decennio, facendoti diventare il simbolo di quegli anni che dicono “fantastici”. Attorno a te, o con te al centro, quanti immagini di fotografi storici, spezzoni di film, profumo di ingenuità e di anni di conquistato benessere. Mitica! Eri bianca e ti chiamammo Bianchetta, con il tettuccio aperto, invasa da una brezza che scompigliava i capelli e dava un senso di lusso (come se avessimo avuto una cabriolet) e di libertà. B
abbo guidava ed io che gli sedevo accanto dovevo alzare i piedi sul cruscotto, perché il fondo era sfondato e il tappetino di gomma si spostava sempre di lato. Che gusto quella doppia debraiata che se l’imparavo bene mi avrebbe fatto conquistare insieme a te anche la patente . Ingranavo il count-down del fatidico esame, scorrendo lisci i mesi e i giorni. Poi fosti mia, anche se la mia doppia debraiata continuava a gracchiare accapponando la pelle. Che risate con Lisa, su e giù per il corso, quando ancora ci si poteva andare, e su quella salita, dove pretesi di farle da istruttore imponendole la retromarcia… Una volta travolgemmo una bicicletta in sosta e ce la filammo prima che arrivasse il proprietario. Mitica, evocata ad ogni cambio di macchina, ad ogni ricordo di primo amore. Mitica che hai dormito, coperta dalle tue due o tre coperte di vernice, laggiù in fondo al garage… alzati e cammina che di qua è arrivata la “chic” rossa-amaranto.

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