Roma, Città di Cinecittà?

ottobre 19, 2007

Cinemaposte Cosa c’è di meglio per il promotore, organizzatore e massimo fruitore di un festival di cinema (leggi cinefilo) che essere anche il sindaco della città dove si svolge? Quando mai, se così non fosse, potrebbe usufruire di tutti gli spazi topici del cinema italiano e associato, come Via Veneto, Fontana di Trevi e Cinecittà, allargando i confini di questo ultimo spazio in disuso sotto l’etichetta “Città di Cinecittà” per aggiungere al Parco della Musica (Auditorium) l’etichetta di “Parco del Cinema” con dependance creata ad hoc (Il Pala Roma Uno), invadere Piazza del Popolo di orrende impalcature d’autore, spazi riservati, macchine blu, guardie del corpo, paparazzi e quanto altro serve all’apparato stantio dell’apparire? E visto che ci siamo, perchè non approfittare per gettare un’occhiata alla sfilza di abiti del più grande stilista italiano (che si è fatta la fama e la clientela all’estero)  schierati, a due passi da lì, accanto al monumento dell’ Ara Pacis (forse per questo confezionato esternamente come una albergo Anni ’50?. Spero almeno che Valentino abbia finanziato in gran parte i lavori di restyling del monumento). Tutto ciò per accogliere i soliti noti, anzi quello che resta – dopo la scomparsa dell’ultima grande attrice mondiale, Deborah Kerr – nuove dive saccenti, star sull’orlo di un’esplosione per eccesso di plastica e che farebbero meglio a lasciarci con un bel ricordo dei tempi migliori al braccio di De Sica o Mastroianni, piuttosto che appendersi al braccio del primo cittadino, imbarazzato da una scollatura immensa e perduta. Che ci guadagna Roma da tutto questo? Caos, traffico, irritazione, sana invidia. Certo, sana invidia! Quella di altri operatori culturali (ed anche commerciali) che si barcamenano nelle loro piccole e medie imprese e che non possono permettersi  una pubblicità sulle fiancate di un autobus, su un quotidiano, oppure un opuscolo. Loro sanno bene  quanto costano le multe per chi cerca di affiggere una ridotta locandina (che in altre capitali europee troverebbe collocazione in spazi riservati). Loro subiscono la difficoltà dell’operatore e dello spettatore che non riesce ad arrivare a certi teatri /ed esercizi , situati nelle zone ZTL senza i permessi che altri ottengono come vip, accompagnatori dei vip, addetti stampa, giornalisti, fotografi etc, etc. Loro, gli esclusi dalla festa, gli artisti da tappezzeria, ben sanno, comunque, quanto ci costa tutto questo. Certo non abbiamo noi la furbizia, né il senso del risparmio che operazioni affiancate alla grande festa "privata" del cinema burino riescono ad organizzare. Metti, ad esempio, quello che avviene all’Hotel de Russie, laddove, anni fa, erano collocate le redazioni della RAI, il cui bel cortiletto è diventato luogo di ristoro vip. Qualche grande mente pensante ha organizzato una serie di vetrine di prodotti made in Italy, naturalmente con il permesso e il patrocinio dell’Ente promotore. E’ facile attirare giovani stilisti e artisti che difficilmente oggi possono entrare nel mercato senza doversi piegare alle sue leggi o farsi rubare le idee, con la formula “ti porto il divo o la diva, tu gli regali il tuo oggetto, scatta la foto e tu diventi famoso/a). Ognuno degli espositori si è adoperato con generosità e al meglio. Non lo fareste anche voi? Io porterei subito i miei manufatti e li regalerei molto volentieri al Meryl Streep se questa accettasse di farsi fotografare con la mia bella collana.  Purtroppo non è così: le dive prendono (anzi afferrano), ma in quanto a posare generosamente per la realizzazione di qualcuno che non si chiami Fendi o Valentino ce ne corre… dicono di non poterlo fare, perché legati ad un altro contratto. Lo sanno tutti, meno che gli espositori. Beffa su beffa, pare che un sosia di Gerard Depardieu si sia fatto dare regali un po’ da tutti. Chissà se almeno lui si è fatto fare la foto.

ATTENTI AI SOSIA!! 

  Sosia_loren Sosia_clooney Sosia_stallone Sosia_moira Sosia_totti

Sosia_gere1 Sosia_carlo Sosia_figlio

Una Risposta to “Roma, Città di Cinecittà?”

  1. Pim said

    Lo scorso anno vi furono molte polemiche su questa Festa del Cinema, che sottrae risorse e attenzione ad altri avvenimenti – primo tra tutti il Torino Film Festival. Condivido i dubbi e le perplessità su una manifestazione che pare (anche a chi è di sinistra come me) un’autocelebrazione del velleitario Veltroni Style.
    Se riuscirò a venire a Roma almeno per la giornata conclusiva, proverò a riportare nel blog qualche impressione.
    Un cordiale saluto.
    Pim

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