Babbo Natale è uno…

dicembre 16, 2007

L’arte del blogger due

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Sto imparando l’arte del blog, con leggerezza, anche visitando blog altrui” – mi scrive in un commento alla prima puntata dell’Arte del blogger, Anna Rosa Balducci, che scrive pensieri non certo leggeri con scrittura poetica e nello stesso tempo  potente, riflettendo se stessa  nel mondo in cui si muove, senza neppure mettere il suo link perché si possa ricambiare la visita (non esagerare Anna Rosa!). La motivazione con la quale la eleggo blogger  del mese di dicembre è il suo post-commento al mio  post-genesi, nel quale con poche righe dipinge un quadro fulminante (vale la pena leggerlo).

Ho sempre l’impressione – continua Anna Rosa – di varcare una soglia, di entrare in un libro aperto quando lo faccio.Talvolta temo anche di dire sciocchezze, perche’ la libertà è tanta che puo’ facilmente capitare.

Direi che il mondo dei blog è un regno di liberta’, poggia sul buon senso e sulla regola individuale.
Una idea di grande ‘res publica ‘anarchica sospesa nell’etere
”. Una bella definizione, non vi pare?

Qualcuno dirà che me la canto e me la suono, ma poiché ritengo che osservare l’umanità da questa veduta, sia veramente istruttivo, continuo la mia analisi vado all’Arte del blogger numero due.

Babbo Natale è uno stronzo.

Per avere buona visibilità,occorrono parole forti (poco importano i concetti); bisogna riferire di abbandoni, di voglie e di poesia. Si, stranamente, la poesia che vende così poco sulla carta, rende molto nel web, folate turbinose che ramazzano commenti, anche se i versi non sono farina del proprio sacco. Qualche blogger ha successo anche con la culinaria. Mentre i blog e i forum femminili vanno alla grande quando si tratta di “testare” qualcosa di prodigioso per le rughe o per la forma fisica. Devo dire che, mentre il servizio spontaneo della rete informa al dettaglio su qualsiasi prodotto, alcune risposte, tolgono anche quel po’ di illusione che ci eravamo fabbricate, per la dura legge che se una cosa fa bene a una cosa, fa male ad un’altra. Ma, per avere ottima visibilità ed arrivare alla hit parade occorre parlare male di un politico. Non chiedetemi di chi, tanto sino sempre gli stessi. I commenti pioveranno a valanghe, qualsiasi sia il vostro soggetto. Non siamo, d’altronde, un popolo di vignettisti e battutari?

Ahi, sto contravvenendo al mio anelito di sintesi e chiudo qui. Per ora. (continua)

10 Risposte to “Babbo Natale è uno…”

  1. luigi said

    Non ero mai capitato sul tuo blog.
    Argomento stuzzicante che, concordo, viene brillantemente definito “res publica anarchica sospessa nell’etere dalla blogger Anna Rosa Balducci.
    Penso che un blogger si comporti sul blog più o meno come nella vita di relazione, nel senso che, ad esempio, la ricerca di attenzione e consenso mediante uso di parole forti a prescindere da concetti, non è affatto delimitata ai blog. E magari non è sempre condivisibilela tesi che si ricerchi consenso parlando male di un politico o di chiunque. Prendendo come valida la definizione della A.R. Balducci, l’importante sia essere “normali” ed avere rispetto degli interlocutori o dei potenziali visitatori argomentando le tesi che si sostengono. Cosa che, come evidente, non è propria delblog ma della vita e della normalità nel senso migliore del termine.
    luigi

  2. Saggio Luigi.
    Ho visitato il tuo blog (Gobettiano)trovandolo utile e interessante. Un blog che si è creato i suoi fedeli seguaci. Che poi sono talvolta anche miei “amici”: navigatori e lettori di gran parte dei blog pubblicati sulla Stampa.it. Un esempio lampante di rimandi… Bene, quando un blog e i suoi post fanno riflettere, navigar non nuoce. E riesce a coalizzare una comunità che finisce per riflettere.
    Eleggo il tuo post “Assassini di speranza” blog del giorno. Ciao

  3. Fino said

    Nin è sempre vero che si va in homepage parlando male di un politico. Io e te ci siamo andati senza aver parlatomaledi nessuno.
    Io noto invece un’altra nota stonata. Ci sono post bellissimi che nessuno li legge (vedi l’ultimo di patricia),altri che sono autentiche cretinate che ricevono sfilze di commenti.
    Alcuni blog,vedi quello di Irene,meritano ilsucsso che hanno,altri, che i cui post sono spesso tra i segnalati, sono mediocri.
    Ciao
    Fino

  4. luigi said

    Ti ringrazio delle gentili parole di considerazione Gianna e “dell’elezione” che mi fa piacere solo come tua eventuale e personale opinione. Le mie ambizioni sono davvero modeste.Si limitano ad volere la gioia di incontrare ed aver incontrato degli amici virtuali e non solo con i quali è piacevole invcontrarsi e conversare.

  5. Sesso, Gianna. Il sesso sul web (e non solo!) è gettonatissimo…
    Ma in definitiva ciascuno annusa e abbraccia ciò che predilige, per fortuna. Ed è per questo che navigando navigando siamo felici di approdare in quei blog dove troviamo pensieri e momenti che ci piacciono, ci interessano, stimolano la nostra riflessione o ci fanno gustare qualche bella pagina di calore…
    A me urtano solo i toni eccessivi sui blog come nella vita, per carattere e forse perchè siamo già troppo bombardati tutti i giorni dalle provocazioni e dagli esibizionismi.
    Per il resto mi accosto con rispetto e spirito curioso, sempre.
    Uffi però…povero Babbo Natale!
    Ciao Gianna :))
    Irene

  6. gianna said

    Quando dicevo che si ha successo parlando male di un politico, non intendevo che si va in prima pagina, ma che si ricevono molti commenti. La mia analisi sui blog riguarda le altre ‘bloggherie’. La stampa mi sembra l’unica spiaggia dove anche i lettori possono prendersi un raggio di sole, per questo l’ho eletta la mia ‘ultima spiaggia’.In quanto allo spazio di ‘Patricia’- grazie per la segnalazione caro Fino – lo cercherò, cercando di capire perchè nessuno la legge. Promesso. E’ vero che tanti blog sono inutili e noiosi…lo sono anche da segnalati.Anche perchè ti mettono in crisi…Beh, vediamo perchè… Grazie a tutti,a presto G.

  7. Gianna
    a volte ho l’impressione che i blog segnalati servano soltanto da distrazione… per distogliere l’attenzione da quelli che, “aggratise” e senza offendere e senza diffamare alcuno, dicono qualche pseudo-verità, o comunque qualcosa di utile per la collettività! Molti giornalisti, che si crogiolano nel loro torpore intellettuale e nei loro stipendi, si sentono forse inficiati da quelli che giornalisti non sono? Mi auguro di no, sarebbe triste per quel che resta della nostra democrazia!
    Ciao
    Francesco

  8. Pim said

    Per attirare istantaneamente quel po’ d’attenzione necessaria occorrono un titolo forte e contenuti energici. Personalmente preferisco andare sul soft: questione di carattere, ma si tratta anche di una scelta a ragion veduta. Talvolta, per farsi ascoltare, invece di sovrastare gli altri con la propria voce è meglio abbassarla. Chi vuole ascoltarti impara a tendere l’orecchio; gli altri, vabbe’, facciano quel che vogliono… Io scrivo per divertimento, mica per vendere qualcosa (me stesso)…
    Ciao Gianna.

  9. gianna said

    Ciao Pim. Ecco, hai colto davvero nel segno: scrivere per se stessi. Scrivere per se stessi vuol dire anche confrontarsi necessariamente con gli altri che trovano nei tuoi pensieri punti di accordo o viceversa. Divertirsi a farlo è il secondo punto. Il divertimento allenta le tensioni, le angosce e sbiadisce i falsi problemi. Farlo quando veramente viene quel momento di impeto e di necessità, rende tutto più vero. Una risata salverà il mondo e nella spontaneità c’è il vero (l’ha detto già qualcuno? Non so, la butto lì). Il titolo forte va bene, fa parte del divertimento. Purchè il resto sia in qualche modo attinente. Mi piace l’abbassamento di tono, quando si lancia una sfida e quando si risponde nei commenti. Il motivo? Già lo sai. Ciao, Buon Natale se non ci “scriviamo” prima. G.

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