Il segreto di Jane Martin a Torino

marzo 14, 2008

Mi hanno sempre affascinato gli artisti che non frequentano salotti, librerie, presentazioni, luoghi di esposizione varia e che, pur ottenendo uno strepitoso successo, fanno parlare di loro soltanto le loro opere. Tra questi miti la più enigmatica è la scrittrice americana Jane Martin. Numerose commedie al suo attivo, due volte vincitrice dell’American Theatre Critics Association New Play Award (premi che non ha ritirato personalmente) e vicinissima al Pulitzer, Jane Martin non è mai apparsa in pubblico, non ha rilasciato neppure un’intervista e non ha mai firmato un autografo. Di lei non esiste neppure un ritratto. Tanto che gli americani hanno coniato per lei la definizione “America’s best known unknown playwright” Ebbene, le sue opere hanno reso celebre Jori, il direttore artistico dell’Actors’ Theatre of Louisville che ha prodotto numerosi suoi lavori e che è stato sempre sospettato di essere lui il “Jane Martin” che nel 1994 vinse la prestigiosa nomination e il premio della critica per “Keely and Du”, una commedia forte sull’aborto e l’amicizia nata dopo tra due donne diverse (una giovane che vuole abortire e un’attivista per la vita che la sequestra per impedirle “di fare male a se stessa e al bambino”). Se effettivamente le commedie, e i monologhi firmati da Jane Martin sono frutto dell’ingegno dell’impresario, la faccenda diventa ancora più interessante: “Keely and Du”, scritta nel 1993, è lo specchio in cui si riflette una situazione più che mai attuale, pensando alla veemenza, al libero arbitrio e all’accanimento che questo argomento sta subendo in questi giorni anche da noi, confondendo i confini tra la laicità e la religione, la libertà e la costrizione. Insomma, questo Jori, che fino al 2002 (guarda caso l’ultima opera della Martin è del 2001) ha prodotto spettacoli teatrali e fondato festival, in quanto a sensibilità tiene testa a  Giuliano Ferrara. Su questa pagina segnalo agli amici di Torino l’iniziativa di ACTI Teatri Indipendenti che, insieme alla Fondazione del Teatro Stabile di Torino, presenta per la per la prima volta in Italia, questa  dura e toccante pièce della sconosciuta più famosa d’America. Protagonista la bravissima Barbara Valmorin con Aram Kian, Federica Bern e Beppe Rosso anche regista. Un caso? Anche lui (come Jori) da sempre impegnato in tematiche profonde della nostra società.  Dal 25 marzo al Teatro Gobetti.

Lascia un commento