SILENZIO BLOG

luglio 9, 2008

Vorrei riflettere sui ragazzi che non hanno paura di nulla e che considerano la loro vita eterna, sicura, recuperabile, non esposta ai mille rischi che, invece, li vedono protagonisti, come il fattaccio della ventenne, diventata irriconoscibile sotto la furia di  quel tizio sballato di testa e di cuore. Ma perchè scriverne se altri due giovani che alla loro vita ci tenevano eccome sono stati investiti da un ubriaco mentre sostavano davanti ad una vetrina? Vorrei chiedermi che fine hanno fatto quei tre di Perugia, quell’altro con la faccetta d’angelo su cui pesa il sospetto di aver assassinato la fidanzata, e quell’altra ancora, condannata per un fatto che non ricorda. Vorrei scrivere dei non-pentiti che si ostinano al silenzio e alla negazione . Degli irriducibili che giocano con le regole della legge e diventando professionisti di spiate non pagano decine di delitti, prendendosi anche lo sfizio di far fuori uno che gli dava sui nervi. Vorrei pietosamente esprimermi sul caso della donna in coma profondo il cui padre chiede la liberazione eterna e riflettere sulla questione delle intercettazioni quando svelano fatti privatissimi, peccati di carne e di gola, magagne di conti e tangenti; ed anche sui linguaggi, i comportamenti e le trovate per distruggere quello e quell’altro. Sul senso di una satira affatto costruttiva, anzi distruttiva per chi la fa in modo maldestro e banale. Vorrei scrivere, magari con leggerezza, delle sdraio, dei lettini e ombrelloni in affitto messi sotto le finestre dell’ospedale Fatebenefratelli dell’ Isola Tiberina a mo’ di spiaggetta di Saint Tropez sugli argini di un Tevere sempre più fetido oppure dello scempio di una manifestazione fatta di palloncini colorati e costruzioni di cartapesta nel bel mezzo dell’Area Sacra di Piazza Argentina, oppure invocare pietà per il grandioso Castel Sant’Angelo su cui si addensa la minaccia di un’azione invasiva per festeggiare le notti di mezza estate. Ma è tutto così vorticosamente detto e digerito, incalzato da altri eventi, da altri fatti che la sola cosa che mi viene in mente è quella di pensare a cosa accadrà domani. Ma che pro? Nulla cambia, si sostituisce. Che dire?  Meglio il silenzio blog. Silent

Una Risposta to “SILENZIO BLOG”

  1. Viene un po’ di depressione, a guardarsi troppo attorno, conviene circoscrivere qualche immagine positiva e concentrarsi li’.Tanto non si cambia nulla allo stesso modo.
    Il fatto è che ad un certo punto della vita si ‘vede’ di piu’ e meglio, accidenti,è un bel guaio.
    saluti.Anna Rosa
    http://annarosabalducci.blogspot.com

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