Il vero reality

novembre 26, 2008

Mentre un reality tira l’altro e c’è fermento per l’ennesimo “Grande fratello” in via di formazione, mentre già parte “XFactor” e i pubblicitari si fregano le mani per gli ascolti di un genere che dato per morto è più vispo che mai, mi chiedo dov’è il reality. Non era nell’ “Isola dei famosi” dove tutto si è svolto secondo copione con qualche trovata “a braccio”, non è nel “Grande Fratello” dove si recita come a teatro, non è nella “Talpa” né in quel di “Amici” e di “C’è posta per te”. Neppure l’ombra di un reality in quel che segue tra ospitate e interviste post produzione e neppure dietro le quinte, nei provini, fuori del set e delle transenne con tutti quei riti scontati, che vanno dalla scelta combinata foriera di sortite che potrebbero far spettacolo e animare le puntate all’isteria transitoria. Stento a trovarlo anche nelle partecipazioni parentali tra lacrime e benedizioni. Penso che non si può parlare neppure di reality nelle 28 operazioni di ricostruzione in diretta della Nielsen che indecentemente ha messo a disposizione faccia e corpo per farsi pubblicità e neppure tre le litigate tra ex “pupe” senza “secchioni” che così facendo raschiano la botte a caccia di esposizione in qualche testata gossipara. Il vero reality è al mercato, tra i pensionati che aspettano la chiusura per gli sconti o che raccattano qualche verdura sfuggita al bancone e lo subiscono gli anziani e i giovani senza casa e lavoro. Il vero reality aleggia nei negozi popolati soltanto da commessi con le braccia conserte in attesa di un cliente oppure sugli autobus dove qualche extracomunitario si fa beccare senza il biglietto. Nelle scuole italiane che cadono a pezzi, nell’ assurdità di certi fattacci di cronaca e in tante altre situazioni che fanno poco scalpore… mentre Fazio e Bonolis vorrebbero – costi quel che costi – Carla Bruni in Sarkozy a far loro da valletta a “Che tempo che fa” e al Festival di Sanremo!

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