Capire Vladimir

dicembre 5, 2008

Riflessioni

Vlady si presenta da Santoro in semi decolté, inconscia della sua maschia spalla. Vlady indossa tacchi a spillo simil Manolo e sfoggia lunghi Swaroski alle orecchie. Se prima mi piaceva quel suo ironico pseudonimo draculesco (Vladimir  Luxuria) ora la chiamano anche Lucy o Luxy oppure Vlady che attraversa un po’ i generi. Ribadisce la sua formazione artistica prima e dopo la cura (e prima e dopo il Parlamento), che giustifica il passato (piume, pailettes, gay-pride, Mucca Assassina)  e punta sul presente con un grande ritorno in stile fashion, rispondendo infastidita al ragazzo gay (di centrodestra) che critica la sua esposizione eclatante e rispondendo compunta al vicedirettore di Libero che la vede usata come icona di una sinistra che l’ha sostenuta al pari di Obama. Vlady dice che non è stata all’Isola né per la sinistra né per la destra sostenendo però che se, dopo questo, un solo gay vedrà rispettati i suoi diritti, lo scopo è raggiunto. Dice ancora: "ho vinto perchè sono stata me stessa" (anche se ora il suo modello è Sarah Jessica Parker). E’ vero, Vlady ha ottenuto dall’Isola più di quanto non sta ottenendo da queste ospitate. Vlady era meglio laggiù nell’Honduras, con la bella faccia pulita e le mutande in testa della Marini. Per questo il popolo italiano l’ha votata. Ora rischia di doversi adeguare: o asseconda le aspettative di quella sinistra che la pretende da vincitrice oppure rischia di rientrare nell’immaginario collettivo come una delle ragazze di Sex and City.

Una Risposta to “Capire Vladimir”

  1. Pim said

    La verità è che il Sistema normalizza tutto. Anche gli esempi più alternativi ed eclatanti di trasgressione alle regole finiscono per essere inglobati nel blob rassicurante dello Standard.
    Ciao Gianna, buon fine settimana.

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