PicassogirlinchairHo fatto una corsa a cercare un giornalaio (tutti chiusi, accidenti!) per non perdermi il nuovo numero di una rivista gossipara che si chiama “Visto Emozioni da leggere”. Non perché fossi particolarmente desiderosa di conoscere le ultime imprese delle pupe e dei secchioni o altre faccende riguardanti i protagonisti degli sceneggiati italiani (che, francamente, faccio fatica a conoscere e a riconoscere per idiosincrasia verso il prodotto), ma per leggermi l’ultima intervista a Tonino Cantelmi che, permettetemi la licenza, considero lo studioso più “pop” del comportamento internettiano (e sessuale) che abbiamo in Italia. Cantelmi, presidente dell’Associazione degli Psicologi e Psichiatri Cattolici (AIPPC) e docente a Roma presso l’Università Gregoriana e molto altro ancora, spesso (anche perché la strada intrapresa dell’analisi della nostra vita virtuale gli dà spunti infiniti- a proposito a quando un saggio su Second Life?) esordisce con qualche argomento che io definisco, appunto, “pop”, anche in senso artistico alla Andy Warhol oppure alla Picasso dell’ultimo periodo, come lo studio del comportamento sessuale delle donne in rete, l’analisi del tradimento su internet ( a proposito, devo ingelosirmi se un mio compagno passa molte ore al computer?) e ora quest’ultima, inequivocabile notizia che l’uomo è cacciatore e traditore (ma no?) perché lo dice la scienza e lo vuole la sua necessità biologica. Nell’intervista ad Annarita Torsello, illustrata da un Costantino Vitagliano portato in trionfo in mutande, lo studioso sostiene che “…i maschi sono più promiscui perché lo richiede la loro stessa natura. La strategia di più partner fa parte di una strategia biologica, evoluzionistica, che permette all’uomo di aumentare le sue possibilità fecondative, di diffondere i suoi geni…” e ancora “molti uomini che cercano altre partner sono stabilmente in relazione con una donna, e spesso con un buon rapporto di coppia…”.

Insomma, l’uomo tradirebbe per un bisogno di sicurezza e di affermazione …mentre la donna è (e resta) santa (la madre, i figli…) oppure puttana…(vedi “donne nella rete”).

Infine, mi ha molto divertito immaginarmi tra le 500 persone che hanno partecipato al suo esperimento della “clinica” virtuale (Psychoinside.it): : niente studio in boisserie , niente “prego si sdrai”, niente camici o taccuini. A casa mia, un computer, un mouse, il mio cane accucciato ai miei piedi, a scrivere (chattare) i miei disturbi. Mi sembra che lo "studio" del dottor Stranamore sia ora effettivo, gestito da suoi colleghi. Che bell’ idea “pop” egregio professor Cantelmi!