Callas,diva e donna

ottobre 7, 2007

Callas_2Prendo spunto dall’offerta apparsa sulla testata che mi ospita del cofanetto -omaggio per il trentennale di Maria Callas per ricordare un episodio che mi viene sempre in mente ogni volta che si cita questo famoso soprano. Sono interessata alla musica e al belcanto per una certa sensibilità d’orecchio e per lavoro , ma personaggi come Maria Callas e Luciano Pavarotti travalicano per popolarità e per storia personale anche il grande muro che c’è tra i melomani e il resto del mondo tanto che, se della prima sono stati realizzati libri, fiction e film autorevoli, del secondo sarà fatto presto altrettanto ( …a proposito, io avrei il protagonista, vedi il link sopra). Per farmi perdonare questo post un po’ autopromozionale, voglio raccontare un episodio che non è mai stato inserito nella documentazione riguardante il grande soprano. Me lo ha raccontato un’ anziana signora che è stata sua grande amica, quindi ha del plausibile e, comunque, la storia circolava nel foyer e tra i palchi della Scala. Ai tempi più intensi della sua relazione con Onassis, il tycoon che evidentemente amava più la popolarità di Maria che la sua professione, si trovò costretto a presenziare ad una delle grandi prime della sua diva, ronfando nel palco per tutta l’opera. Alla fine, un gruppetto di amici di Maria che non apprezzavano molto questa liaison, gli dissero che come d’uso, doveva recarsi in camerino e complimentarsi con lei per come aveva eseguito l’aria. "Quale aria?" domandò l’armatore; "E lucean le stelle" gli dissero quelli malignamente. Preceduto da una corbeille infinita, il greco fece esattamente quello che gli era stato suggerito, complimentandosi soprattutto per come aveva eseguito l’aria che notoriamente appartiene al tenore. Pare che Maria, senza alcun fiato, lo ringraziò sbattendogli la corbeille sulla testa.